Essere genitori significa prendere le migliori decisioni possibili con le informazioni di cui si dispone in un determinato momento, per poi essere pronti a rivederle quando si notano effetti negativi o si rilevano nuovi elementi. Quasi nulla è assoluto quando si parla di crescere un figlio e il tempo trascorso davanti agli schermi non fa eccezione. Concedere l’uso dei dispositivi può offrire valore educativo, connessioni sociali e intrattenimento ma si tratta anche di qualcosa che può sfuggire facilmente di mano, con un impatto negativo sulla salute e sul benessere dei ragazzi.
Quando la presenza degli schermi diventa eccessiva
Se ti accorgi che il tempo che tuo figlio trascorre davanti agli schermi è diventato eccessivo, potresti sentire il bisogno di riprendere il controllo. Tuttavia, modificare le regole sull’uso dei dispositivi – soprattutto se finora sei stato più flessibile – può generare resistenze, reazioni emotive e opposizione. Se in questo momento ti senti abbattuto, con la tentazione di lasciar perdere e di continuare come se nulla fosse, voglio incoraggiarti a proseguire con determinazione: rivedere le regole e i confini in casa è possibile, e può fare una grande differenza per il benessere di tuo figlio. Il segreto è capire come introdurre questi cambiamenti in modo efficace, accompagnando il ragazzo lungo il percorso. Non è mai troppo tardi per stabilire nuove regole che lo aiutino a sviluppare un rapporto più sano con la tecnologia.
In questo articolo vedremo insieme alcune strategie per riequilibrare regole troppo permissive, affrontare frustrazioni e lamentele in base all’età, e aiutare i ragazzi a gestire le proprie emozioni. Così facendo, sarà possibile costruire confini più equilibrati e sostenibili per quanto concerne il tempo trascorso davanti agli schermi, evitando inutili conflitti.
Step 1: riconoscere le emozioni
Prima di introdurre qualsiasi cambiamento, è fondamentale prepararsi alle reazioni emotive che tuo figlio potrebbe avere. L’idea di perdere improvvisamente l’accesso ai dispositivi – o di vederlo ridotto – può generare frustrazione, confusione, risentimento e perfino rabbia. Si tratta di reazioni che sono del tutto normali, e come genitori dobbiamo essere empatici e di supporto, anche mentre stabiliamo nuove regole. Se si è preparati mentalmente ed emotivamente alla possibilità che i ragazzi si oppongano, sarà più facile restare saldi nelle proprie decisioni e portare avanti il cambiamento.
Quando tuo figlio manifesta resistenza, la prima cosa da fare è riconoscere ciò che sta provando. Per esempio, se dice: “Non è giusto! Non puoi cambiare le regole così!” Puoi rispondere con qualcosa del genere: “Capisco che ti sembri ingiusto, ed è frustrante quando le cose cambiano. So che ti piace usare i tuoi dispositivi, ma per me è importante anche la tua salute e il tuo benessere. Per questo dobbiamo apportare qualche cambiamento.” Spiega cosa hai osservato in lui o quali nuove informazioni ti hanno portato a rivedere le regole. Anche se probabilmente non sarà d’accordo, è importante che conosca il motivo del cambiamento.
L’obiettivo è offrire uno spazio in cui tuo figlio si senta ascoltato, senza rinunciare alla chiarezza del perché stai modificando le regole. In questo modo, ridurrai la probabilità che la sua reazione emotiva si trasformi in un conflitto più grande.
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Step 2: adattare le regole in base all’età e affrontare le obiezioni
Una volta introdotto l’argomento e dato a tuo figlio lo spazio per esprimere le proprie emozioni, è importante riflettere su come rivedere le regole sul tempo davanti agli schermi in base alla sua età. Anche se l’approccio di base resta lo stesso – ovvero, essere chiari sugli obiettivi e offrire un certo grado di autonomia – i ragazzi di età diverse manifesteranno obiezioni e reazioni differenti rispetto ai nuovi limiti.
Bambini molto piccoli (2-5 anni)
In questa fascia d’età, il tempo davanti allo schermo dovrebbe essere molto limitato, ma i bambini non comprendono ancora pienamente il concetto di restrizione. Se l’uso dello schermo è già parte della loro routine quotidiana, potrebbero reagire con proteste quando viene improvvisamente ridotto. Un’obiezione comune potrebbe essere: “Non voglio smettere di guardare!” oppure “Voglio l’iPad!”
Come rispondere: Mantieni la spiegazione breve e semplice: “Giochiamo ancora un po’, poi è il momento di fare qualcos’altro. Puoi usare il tablet dopo che finiamo di leggere una storia, ma poi andiamo a giocare fuori.” Offrire una scelta tra due attività (entrambe accettabili per te) può aiutare tuo figlio a sentirsi più in controllo: “Vuoi giocare fuori o fare un puzzle? Domani ci sarà di nuovo tempo per il tablet.”
È fondamentale essere coerenti con le regole e non cedere a sfoghi emotivi. Se il bambino piange o ha una crisi, è bene mantenere la calma e mostrarsi comprensivi, restando tuttavia fermi sul limite stabilito. È possibile dimostrargli empatia dicendo, ad esempio: “Capisco che sei arrabbiato. È difficile smettere quando ci si diverte, ma adesso passiamo a un’altra attività.”
Bambini in età scolare (6-12 anni)
Una volta iniziata la scuola, i bambini sviluppano un maggiore senso di indipendenza e il tempo davanti allo schermo può diventare parte della loro vita sociale. Amano connettersi con gli amici online o guardare contenuti di cui poi discutono con i coetanei. Quando si tenta di limitare questo tempo, la classica risposta potrebbe essere: “Ma tutti i miei amici stanno giocando a quel gioco!” oppure “Devo guardare la nuova puntata del mio programma preferito stasera!”
Come rispondere: Riconosci l’importanza delle loro amicizie e dei loro interessi: “Capisco che i tuoi amici giocano a quel gioco e guardano quel programma, e che non è piacevole sentirsi esclusi. Ma domani potrai comunque passare del tempo con loro. Ora è il momento di fare una pausa dagli schermi.”
Proporre un’attività alternativa può rendere più facile la transizione: “So che ti piace giocare ai videogiochi, quindi ora facciamo una pausa, ma dopo cena possiamo fare insieme un gioco da tavolo in famiglia.” Offrire opzioni coinvolgenti non legate agli schermi aiuta i più giovani a percepirle come attività divertenti, non come punizioni.
Puoi anche far sapere a tuo figlio che i nuovi limiti sono una fase di prova all’interno di una routine più sana: “Lo so che non è facile limitare il tempo trascorso davanti agli schermi, ma proviamo così per questa settimana e poi vediamo come ci sentiamo. Ne riparliamo la prossima.” Questo approccio li aiuta a capire che sei aperto a rivedere le regole in base all’effetto che hanno su di loro e sulla famiglia.
Adolescenti (dai 13 anni in su)
Gli adolescenti sono spesso i più resistenti ai cambiamenti nelle regole sull’uso dello schermo, soprattutto se li percepiscono come un’invasione della loro autonomia. Una risposta tipica potrebbe essere: “Mi stai trattando come un bambino!” oppure “Non capisci quanto sia importante per me!”
Come rispondere: In questo caso, la comunicazione aperta e sincera è fondamentale. Invece di imporre le regole in modo autoritario, spiega le tue motivazioni e invita tuo figlio a partecipare alla conversazione: “Capisco che stai crescendo e che stai diventando sempre più responsabile con l’uso dei dispositivi. Tuttavia, sono in pensiero per il tempo che trascorri davanti agli schermi. Sta influenzando il tuo sonno, il tuo umore e i momenti in famiglia e con gli amici.”
Queste conversazioni possono aiutare i ragazzi a individuare aree in cui possono auto-regolarsi. Ad esempio: “Cosa ne pensi di usare il telefono solo in certi momenti della giornata? Potremmo iniziare mettendolo via durante la cena o un’ora prima di andare a dormire, così ci rilassiamo tutti.”
Un altro approccio utile consiste nel coinvolgerlo nella definizione delle regole: “So quanto tieni ai tuoi amici e alla tua vita sociale, quindi individuiamo insieme dei limiti. Secondo te, qual è il quantitativo di tempo giusto da passare davanti agli schermi? E in quali momenti saresti disposto a spegnere i dispositivi per fare altro?”
Se tuo figlio sostiene di avere troppi compiti o impegni extrascolastici, ricorda l’importanza dell’equilibrio: “So che sei molto impegnato con la scuola e le altre attività. Proprio per questo vogliamo limitare il tempo che trascorri davanti agli schermi: per aiutarti ad avere più spazio per concentrarti su queste cose e anche per rilassarti senza troppe distrazioni.”
Indipendentemente dall’età di tuo figlio, è importante aspettarsi che non sia contento dei cambiamenti. Non è necessario che comprenda o approvi pienamente le tue decisioni affinché tu possa comunque portarle avanti. Dai un’occhiata a questo articolo per ulteriori suggerimenti su come comunicare con i figli quando è il momento di spegnere gli schermi.
Step 3: mantenere la coerenza e il rinforzo positivo
Una delle sfide più grandi per i genitori, quando si rivedono le regole sull’uso degli schermi, è restare fedeli ai nuovi limiti stabiliti. È facile cedere e tornare alle vecchie abitudini, soprattutto quando le emozioni di tuo figlio diventano intense.
Ma la coerenza è fondamentale, a prescindere da quanto tuo figlio protesti. Quando le regole sono chiare e vengono applicate con costanza, tuo figlio prima o poi si adatterà ad esse. Se noti una reazione eccessiva e fuori controllo di fronte alla limitazione dei dispositivi, è un segnale importante: potrebbe indicare che ha sviluppato una dipendenza poco sana dai media digitali. In questi casi, è ancora più importante andare avanti con determinazione.
Offrire rinforzi positivi quando tuo figlio rispetta i nuovi limiti può essere molto utile. Ad esempio, puoi dirgli: “Sono davvero orgoglioso di come hai gestito il tempo davanti allo schermo oggi. Mi ha fatto piacere vederti passare del tempo con i tuoi amici all’aria aperta!” Rinforzare i comportamenti positivi aiuta i ragazzi a sviluppare la capacità di fare buone scelte in autonomia. Sottolineare i benefici che noti – ad esempio una maggiore concentrazione nello studio, un sonno più regolare o un atteggiamento più sereno – lo aiuterà a collegare le nuove regole con il proprio benessere quotidiano.
Sappi che stai facendo la cosa giusta
Rivedere le regole sull’uso degli schermi non è mai facile, soprattutto quando si tratta di modificare abitudini consolidate. I bambini potranno mostrare frustrazione, resistenza o anche risentimento. Ma se saprai accogliere le loro emozioni, mantenere una comunicazione aperta e applicare strategie adeguate alla loro età, potrai guidarli verso abitudini digitali più sane.
Ricorda: questo processo non è una punizione, ma un passo verso un equilibrio più sano. Per aiutarti a gestire meglio le nuove regole, puoi considerare l’uso di strumenti di controllo parentale come Qustodio, che ti permettono di impostare limiti di tempo, bloccare contenuti inappropriati e molto altro. Con costanza e pazienza, tuo figlio imparerà a gestire il tempo trascorso davanti agli schermi in modo autonomo e favorevole al suo benessere generale.